lunedì 3 maggio 2021

E LUCE FU!



Sono tornati! Sapete bene che alcune mode vintage si sono meritate e create un posticino speciale nelle nostre vite. Per esempio, aprite il vostro armadio, e mi fate sapere. Peró, noi non siamo qui per parlare di abiti o capi di alta moda: questo lo lasciamo a Amancio Ortega, Giorgio Armani o Valentino.  

Cosa vi fa venire in mente la parola OPEN in un centro commerciale, un motel o un dinner place degli anni 60?

LUCI! Insegne neon fluorescenti che illuminano grandi cittá e richiamano l'attenzione di clienti e persone con un unico obiettivo: vendere, vendere e vendere! 

Ora, non fu che negli anni 70 che i neon vennero adottati da grandi artisti, portandoli al loro apogeo. Con la cultura pop si diffuse tutto ció che é stambo e che richiama l'attenzione ed oggi questi elementi fluorescenti hanno conosciuto un boom nel settore della decorazione.  

Pensate a due delle insgene neon piú famose e significative in Spagna, entrambi con una vita sedentaria a Madrid: Tio Pepe e Schweppes. 

Ovviamente, se non fosse stato per il signor Georges Claude, fisico francese che introdusse quest'invenzione nel 1910, né Tio Pepe né Schweppes sarebbero apparsi in numerosi post e stories di Instagram. 

I neon non ci hanno messo molto ad arrivare su suolo statounitense e a fare di Times Square una Las Vegas delle vie di Manhattan. Sapete, quando nasce qualcosa di innovativo, lo utilizzano e  fanno le cose in grande. Per fortuna ci hanno lasciato spazio per qualche altro neon in giro per il pianeta. É successo lo stesso con a cura per il Coronavirus: Trump é la generositá fatta a persona. 

Alcuni anni dopo, quando inizió l'era pubblicitaria, per i neon si inizió ad utilizzare la tecnologia dei led, diventando un'alternativa piú efficiente, pulita e durevole. E cosí, quasi dal nulla, sorsero le Tesla del mondo delle insegne.  


Chi non ne vorrebbe uno sulla parete della propria casa?


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